FOCUS GRAVIDANZA
Quando si parla di fertilità e di gravidanza, è inutile nascondersi dietro un dito: a differenza che per l'uomo, per la donna il tempo e l'età costituiscono ancora due varianti fondamentali, in grado di fare le differenza. Se infatti l'apparato genitale maschile produce ininterrottamente spermatozoi dalla pubertà in poi, le cellule uovo della donna, invece, sono le stesse per tutta la vita e più passa il tempo, più ne risentono qualitativamente, diminuendo in maniera progressiva sino a estinguersi del tutto con il sopraggiungere della menopausa.
Per questo motivo (compatibilmente con l'arrivo della persona giusta, ovviamente), se si desidera un figlio è meglio non aspettare troppo: la fertilità femminile, infatti, comincia a diminuire dopo i trent'anni, per poi subire un'ulteriore battuta d'arresto dopo i trentacinque e calare significativamente dopo i quarant'anni, età in cui oggi sempre più donne vogliono diventare mamme per la prima volta.
Tuttavia aspettare troppo per fare un figlio non ha ripercussioni solo dal punto di vista della fertilità, ma anche da quello del nascituro stesso, visto che aumenta il rischio di anomalie cromosomiche in grado di determinare malattie genetiche nel feto. Aumenta anche la possibilità di soffrire di malattie che colpiscono l'apparato riproduttivo femminile come per esempio endometriosi e fibromi uterini; al contempo si assiste a un aumento delle possibilità di aborto, distacco della placenta, ossigenazione e nutrimento insufficienti del feto.
Nondimeno, non tutte le donne sono consapevoli del fatto che esistono dei fattori di rischio in grado di compromettere in maniera significativa la loro fertilità a prescindere dall'età anagrafica. Tra questi, alcuni sono del tutto insospettabili e possono rivelarsi determinanti quando si cerca un figlio dopo i trentacinque o addirittura dopo i quarant'anni. Per esempio è consigliabile non perdere e acquistare peso troppo velocemente, ma seguire diete sane, mai drastiche, portate avanti rigorosamente con la supervisione di un nutrizionista o un dietologo. Quando si dimagrisce o si ingrassa in maniera repentina, infatti, il ciclo mestruale può subire significative alterazioni che vanno da mestruazioni abbondanti e dolorose, tendenzialmente irregolari (possono saltare mesi e poi sopraggiungere anche due volte nello stesso mese) a un'assenza totale del ciclo anche per anni. Non tutti sanno infatti che il tessuto adiposo periferico è un organo endocrino coinvolto attivamente nel processo di trasformazione degli ormoni ovarici. Quando i depositi organici di grasso sono eccessivi o insufficienti, dunque, a risentirne sono anche i ritmi dell’ovulazione, e di conseguenza quelli della fertilità.
Un'altra cattiva abitudine è rappresentata dall'ossessione per lo sport e il movimento in generale: se infatti è fuor di dubbio che un'attività fisica costante e bilanciata abbia ripercussioni positive su tutto l'organismo, dunque anche sulle funzionalità dell'apparato riproduttore femminile, è anche vero che un affaticamento eccessivo e la tendenza a fare sport in maniera quasi compulsiva, può portare a un consumo eccessivo di grassi utili e all'ingente produzione di ormoni dello stress che alterano in negativo la regolare secrezione ormonale.
Altro fattore di rischio è rappresentato poi dal fumo: fumare non solo provoca una diminuzione della fertilità, ma è stato scientificamente dimostrato che anticipa la menopausa anche di tre o quattro anni. C'è poi un errore gravissimo che purtroppo fanno molte donne, spesso adolescenti disinformate e avventate, che non hanno come buona regola quella di visite regolari dal ginecologo, soprattutto nel caso di una vita sessuale attiva.
L’infertilità può essere provocata anche da infiammazioni e infezioni vaginali sessualmente trasmissibili tra cui la sifilide, la gonorrea e non da ultimo la clamidia; sebbene sia decisamente meno grave e più comune delle altre, infatti, la cosiddetta candida è anche molto più insidiosa poiché diffusissima e non di rado asintomatica. Soffrire di queste patologie può rendere sterili sia nell'immediato, a causa dell'alterazione biochimica genitale, sia in futuro, se l'infezione non viene curata e ha modo così di risalire le tube, determinandone la chiusura.
Chi vuole restare incinta deve inoltre fare attenzione alla dieta quotidiana, che dev'essere sana e bilanciata, ma soprattutto molto attenta nei confronti di quelli alimenti dall'elevato valore glicemico. L'innalzamento repentino della glicemia, infatti, è responsabile di picchi d'insulina deleteri per le funzioni ovariche. E se tutti sanno che per aumentare la fertilità è bene stare alla larga dall'alcol - o quanto meno da un suo consumo eccessivo, poiché inibisce la produzione di ormoni femminili - ma anche da sostanze stupefacenti e farmaci antidepressivi maggiori (che si consiglia sempre di interrompere in gravidanza per evitare anomalie del feto), al contempo non vanno sottovalutati gli stati di stress, ansia e depressione, poiché interagiscono con il sistema endocrino, dunque con l'ovulazione.