Il termine gravidanza si usa per descrivere il periodo in cui una donna porta in grembo un feto, che nella maggior parte dei casi cresce all’interno dell’utero.
La gravidanza, cioè il processo che prende parte e che da ultimo porta all’inizio della vita di un nuovo individuo, è la conseguenza dell’incontro tra uno spermatozoo e un ovocita a seguito di un rapporto sessuale non protetto, che avviene nella tuba di Falloppio all’incirca durante il 14° giorno del ciclo mestruale (questa data può variare in base alla durata soggettiva del ciclo).
I sintomi della gravidanza sono l’indizio dell’inizio di un percorso che di solito dura circa 40 settimane: dopo 9 mesi dall’ultima mestruazione avviene il parto, cioè l’espulsione del feto.
I sintomi della gravidanza
I più comuni segni e sintomi della gravidanza sono:
- Assenza del flusso mestruale;
- Seni gonfi e sensibili a seguito di cambiamenti ormonali;
- Nausea e/o vomito durante il giorno, ma anche di notte;
- Minzione frequente (sintomo tardivo): uno dei sintomi della gravidanza legato alle modificazioni dell’utero che aumentando di dimensioni comprime la vescica;
- Affaticamento causato dall’aumento di progesterone, un ormone femminile;
- Sbalzi d’umore derivanti dalle modificazioni ormonali;
- Mal di testa anch’essi dovuti all’aumento del livello ormonalenel sangue (disturbo spesso transitorio);
- Mal di schiena legati al peso del feto che cresce;
- Stitichezza: i cambiamenti ormonali possono causare anche dei rallentamenti nella digestione inducendo stitichezza, gonfiore e crampi;
- Aumento della sensibilità olfattiva e gustativa: le modificazioni ormonali che subisce una donna in gravidanza possono renderla anche più sensibile a certi odori e sapori;
Molti di questi sintomi non sono esclusivi e indicativi di gravidanza; allo stesso modo, una gravidanza può manifestarsi silenziosamente, senza arrecare disturbi rilevanti.
In presenza di uno più sintomi della gravidanza è consigliato effettuare un test di gravidanza, che è possibile acquistare in tutte le farmacie a un costo irrisorio. Se il test di gravidanza dà un risultato positivo, si può procedere a fissare un appuntamento con il proprio ginecologo di fiducia che provvederà alla prescrizione di esami ematici (del sangue) per confermare il risultato ottenuto attraverso la ricerca della gonadotropina corionica nelle urine, ormone prodotto fisiologicamente durante la gravidanza.
Quanto prima la gravidanza è confermata, tanto prima si possono iniziare le cure prenatali.
Fasi della gravidanza
Convenzionalmente si suddivide il periodo della gravidanza in tre fasi:
- Primo periodo (dalla 1ᵃ settimana alla 12ᵃ): il concepimento. Lo sperma penetra l’ovulo espulso dall’ovaio. Successivamente l’ovulo fecondato viaggia attraverso le trombe di Falloppio per raggiungere l'utero, dove si impianta. In questa prima fase le cellule dell’ovulo e dello sperma si uniscono per formare il feto e la placenta (organo deputato al rifornimento di sostanze nutritive e ossigeno al feto);
- Secondo periodo (dalla 13ᵃ settimana alla 28ᵃ): avviene la formazione dei tessuti muscolari, cutanei e delle ossa del futuro nascituro. Tra la 13ᵃ e la 16 ᵃ settimana è già possibile scoprire se il futuro nascituro è un maschio o una femmina. Dalla 20ᵃ settimana di gravidanza in poi una donna inizia a sentire i movimenti del feto;
- Terzo periodo (dalla 29ᵃ settimana alla 40ᵃ): avviene il completamento del processo di formazione del feto e il parto. A 32 settimane dall’inizio della gravidanza le ossa sono quasi completamente formate e gli occhi possono aprirsi e chiudersi e nelle settimane successive il processo di formazione giunge al completamento: il bambino è pronto per nascere attraverso il parto!
I bambini che nascono tra la 39ᵃ e la 40ᵃ settimana sono il risultato di gravidanze chiamate “a termine”, se invece la nascita si verifica tra la 37ᵃ e la 38ᵃ settimana di gravidanza i bambini sono a rischio di problemi di salute.
I bambini nati prima della 37ᵃ settimana sono considerati prematuri. Una nascita prematura è la più comune causa di morte infantile ed è inoltre la principale causa di disabilità a lungo termine nei bambini legate al sistema nervoso, allo sviluppo, alla vista e all’udito.
Calcolo settimane di gravidanza
È possibile eseguire il calcolo delle settimane di gravidanza per tenere sotto controllo le evoluzioni del feto, i cambiamenti corporei e di salute della donna incinta e soprattutto per stabilire la data orientativa del parto.
Le settimane di gravidanza si contano partendo dalla data delle ultime mestruazioni, anche se il concepimento avviene circa due settimane dopo (intorno al 14° giorno del ciclo mestruale); al raggiungimento delle 40 settimane dovrebbe verificarsi il parto.
Non è in nessun caso possibile stabilire con certezza la data del parto poiché la donna può partorire prima o dopo le 40 settimane.
È bene effettuare il calcolo delle settimane di gravidanza insieme al proprio ginecologo di fiducia che seguirà la donna durante la gravidanza tramite delle cure prenatali adeguate, fino al periodo che segue il parto.
Le cure prenatali
Per proteggere la salute del futuro nascituro e quella della donna incinta è fondamentale seguire una cura prenatale.
Il primo passo da affrontare insieme al proprio medico è quello del test di gravidanza per stabilire quante settimane prima ha avuto inizio la gravidanza.
Se la donna in attesa non ha particolari problemi di salute e non sussistono fattori di rischio si sottoporrà con regolarità a visite specialistiche:
- Ogni 4 settimane fino alla 28ᵃ settimana di gravidanza;
- Ogni 2 settimane fino a 36ᵃ settimana;
- Una volta alla settimana fino al parto.
Durante tutta la gravidanza il medico controllerà:
- Il peso corporeo;
- La pressione arteriosa;
- La crescita e lo sviluppo del feto.
È inoltre possibile che una donna incinta potrà essere sottoposta a test prenatali, esami del sangue e delle urine, test cervicale ed ecografie.
Alimentazione in gravidanza
La prima cosa cha una donna in gravidanza deve ricordarsi che deve mangiare per 2!
I nove mesi in cui una donna è incinta non sono il momento giusto per tagliare le calorie, bensì per aumentarle (circa 300 calorie in più al giorno).
Mangiare sano è sempre importante, ma soprattutto in gravidanza bisogna assicurarsi che gli alimenti ingeriti siano nutrienti e che contribuiscono alla crescita e allo sviluppo del bambino, come:
- Carni magre;
- Frutta;
- Verdure
- Pane integrale;
- Prodotti con basso contenuto di grassi.
Sono inoltre necessari apporti regolari di calcio, ferro e acido folico che vengono prescritti dal proprio medico.
Il parto
Quando il corpo della donna è pronto per espellere il nascituro arriva il momento del parto. Il travaglio è quella fase immediatamente precedente all’espulsione del feto che si manifesta attraverso:
- Le contrazioni dapprima irregolari e distanziate, poi sempre più regolari e frequenti;
- Fuoriuscita di liquido o sanguinamento dalla vagina (la rottura delle membrane);
- Mal di schiena;
- Crampi addominali.
I sintomi del travaglio sono quelli che spingono la donna a recarsi in ospedale per essere preparata al parto, un processo che si suddivide in tre fasi:
- La prima fase inizia con le contrazioni e continua fino a quando il collo dell'utero si è assottigliato e dilatato alla larghezza di circa 4 pollici
- La seconda fase è quella in cui la donna incinta inizia a spingere verso il basso per far uscire il bambino finché non viene completamente espulso;
- La terza fase consiste nell’espulsione della placenta.
La maggior parte delle donne sono in grado di portare a termine un parto naturale, ma in caso di complicanze nella gestione del processo naturale è possibile che si renda necessario il riscorso ad un taglio cesareo.
Fonti:
- U.S. National Library of Medicine: https://medlineplus.gov/pregnancy.html
- http://www.snlg-iss.it/cms/files/LG_Gravidanza.pdf