Quando il ciclo è irregolare?
Il ciclo mestruale può durare dai 24 ai 35 giorni. Ciascuna donna ha una frequenza diversa, così come differenti sono i sintomi, il flusso e la durata delle mestruazioni. In media dura 28 giorni, ma cicli di 24 o 35 giorni non devono destare preoccupazioni. Si parla invece di ciclo irregolare quando la sua frequenza è inferiore ai 24 o superiore ai 35 giorni, soprattutto se è una problema che si protrae nel tempo. Un singolo episodio di irregolarità non deve fare scattare subito l’allarme: stress, fattori ambientali, alimentazione e stili di vita errati possono influire sulla frequenza del ciclo mestruale.
Le irregolarità
Esistono tre diversi tipi di irregolarità:
- di frequenza;
- di durata;
- di flusso.
La frequenza, come abbiamo visto, è il tempo che separa una mestruazione dall’altra. Il ciclo mestruale si calcola a partire dal primo giorno delle mestruazioni e si conclude con il giorno precedente alla mestruazione successiva. Se la frequenza supera i 35 giorni si parla di oligomenorrea; se è inferiore ai 25 giorni abbiamo la polimenorrea. Dopo tre mesi senza mestruazioni siamo di fronte a una amenorrea.
Un’altra spia di irregolarità è la durata delle mestruazioni. In media il sanguinamento dura dai 3 ai 7 giorni. Se supera i 7-8 giorni la situazione non è più fisiologica e si chiama meno-metrorragia.
Da ultimo l’abbondanza del flusso. Anche qui ogni donna sperimenta flussi differenti. In media un flusso normale si assesta intorno ai 35-80 ml. Oltre gli 80 ml siamo in presenza di ipermenorrea o menorragia. Se il flusso è scarso, allora abbiamo l’ipermenorrea.
Rivolgersi al ginecologo
È difficile capire quando siamo di fronte a un effettivo problema di salute di cui le irregolarità sono una spia. Spesso un ciclo irregolare può essere dovuto a problemi momentanei, a situazioni di difficoltà psicofisica di una donna, all’assunzione di farmaci, in caso di traumi o di altre malattie note e trattate. In altri casi invece, l’irregolarità è una spia di qualche malattia non nota.
Quando ci si rende conto che l’irregolarità si protrae nel tempo e peggiora, è bene rivolgersi al proprio medico o ginecologo per effettuare gli accertamenti del caso. Per questo è molto importante monitorare e registrare il proprio ciclo mestruale. La prima cosa da fare è avere un diario in cui indicare il primo giorno di mestruazioni, in modo da tenere sotto controllo la frequenza. Cambia spesso? Si accorcia? Oppure è troppo lungo? Inoltre è bene annotare la durata delle mestruazioni, la sensazione di flusso abbondante o scarso ed eventuali dolori o malesseri associati al ciclo. In questo modo il ginecologo saprà aiutarvi a identificare e risolvere il vostro problema.
Una spia per alcune malattie
Il ciclo irregolare è fisiologico nei primi anni dopo la prima comparsa delle mestruazioni: in adolescenza è probabile che il ciclo non sia regolare, anche a causa di stili di vita particolari o alimentazione meno regolare, sport intenso e variazioni significative di peso corporeo. Anche in questo caso è comunque buona norma parlarne con il ginecologo durante le visite abituali di controllo. In alcuni casi l’irregolarità può essere associata a squilibri ormonali che possono essere risolti facilmente.
Sia in adolescenza sia in età adulta l’irregolarità può essere la spia di alcune malattie come ipertiroidismo, ipotiroidismo, endometriosi, cisti ovariche, sindrome dell’ovaio policistico e – nei casi più gravi – tumore a ovaio, endometrio o cervice uterina.
Irregolarità e stile di vita
Per prevenire irregolarità nel ciclo non causate da malattie è bene adottare uno stile di vita sano. Per esempio mangiando in modo equilibrato, senza eliminare nutrienti e senza eccessi. Forti dimagrimenti, ma anche il sovrappeso e l’obesità, sono una causa di irregolarità nel ciclo mestruale. È bene evitare diete restrittive, monotematiche, squilibrate. In caso di necessità si possono utilizzare integratori alimentari sotto controllo medico. È utile dedicare al sonno la giusta attenzione, dormendo per un numero adeguato di ore a notte, limitando il più possibile lo stress e organizzando al meglio il proprio tempo a disposizione. Anche l’attività fisica – se non influisce sull’indice di massa corporea e sul rapporto tra massa magra e massa grassa in modo negativo – è da incentivare.
Fonti:
Salute Journal
Medicitalia – La Stampa
Tanta Salute
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Humanitas Research Center